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13 marzo 2013
Ultimo aggiornamento
un minuto fa
Wired.it

Il Ministero dello Sviluppo blocca i numeri italiani di Skype?

La scadenza è quella del 28 agosto giorno in cui il servizio Skypein potrebbe saltare per il mancato rispetto di una normativa

di Alessandro Longo

E’ il Ministero allo Sviluppo Economico che vuole disattivare, il 28 agosto, i numeri italiani di Skype. Perché questi non rispettano la normativa. Skype sta facendo quindi una corsa contro il tempo per evitare il disastro, con un doppio obiettivo: trovare un nuovo fornitore di numeri (al posto dell’attuale, che è Eutelia) e mettersi a norma.

 
E’ questo il retroscena- a quanto risulta a Wired.it- della telenovela estiva in salsa VoIP. Gli utenti e soprattutto le aziende che hanno un numero Skype (servizio “Skypein”) con prefisso geografico italiano restino quindi con il fiato sospeso: corrono ancora il rischio di perdere il numero, con prevedibili danni alla propria attività. Sono nell’ordine delle decine di migliaia, secondo le nostre fonti.
 
Il problema è esploso nei giorni scorsi, quando gli utenti di Skypein hanno ricevuto una lettera di avviso dall’azienda: si diceva che l’Eutelia , attualmente in amministrazione controllata, " non sarà più in grado di fornire i numeri con le stesse condizioni e modalità offerte fino ad ora" e quindi dal 28 agosto il numero cesserà di funzionare, se le parti non troveranno una soluzione.
 
Adesso si scopre il vero motivo: Skype non si è mai adeguata alla normativa italiana sul VoIP, secondo la quale si possono attivare numeri solo della propria città di residenza. Se si è di Milano uno 02, per esempio. Gli Skypein sono stati assegnati invece senza paletti. Così uno di Messina o di Londra poteva essere contattato su un numero di Roma. Il ministero si è deciso alla fine di far valere la normativa- voluta da una delibera Agcom del 2006- e quindi ha dato a Skype un ultimatum.
 
O ti metti a norma o ti spegniamo i numeri. Skype quindi ha cercato di agire in tal senso discutendone con Eutelia, ma le parti non hanno trovato un accordo (complice probabilmente la particolare condizione societaria di quest’ultima). E allora corsa in extremis. Skype dovrà per prima cosa trovare un fornitore con cui sostituire Eutelia senza disagi per gli utenti, facendo quindi una migrazione dei numeri. Questo è il minore dei problemi. Poi dovrà concertare, con il nuovo fornitore, una soluzione per mettersi a norma, in accordo con il ministero. Un’idea è fare come in Francia, dove Skype fa firmare all’utente una dichiarazione secondo cui risiede nella città per la quale richiede il numero. In modo analogo fanno alcuni fornitori VoIP di numeri geografici italiani. Questo escamotage scarica la responsabilità sull’utente; non è inoltre perfetto perché secondo le norme non si può usare un numero fuori dalla città corrispondente. Grazie alla flessibilità della tecnologia su IP, invece, è possibile connettersi in qualunque posto del mondo e ricevere comunque chiamate su un numero di una qualsiasi città, attivato con un provider VoIP.
Comodità che la delibera mirava a limitare fortemente, in nome di un maggiore controllo.
 
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